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STORIA
Child Guarantee: parte dall'Italia la lotta alla povertà minorile in Europa


Un quarto dei bambini e degli adolescenti europei sono a rischio di povertà o di esclusione sociale, i bambini e gli adolescenti italiani sono esposti a un rischio di rimanere vittime di povertà ed esclusione sociale pari al 27,7%, ben oltre la media UE del 22,2%. È quanto emerge dalle più recenti statistiche dell'Unione Europea. 

Nonostante un crescente impegno, negli ultimi anni, per contrastare il ciclo intergenerazionale della povertà a partire dai bambini, la crisi economica e sociale dovuta alla pandemia di COVID-19 ha già avuto effetti tangibili sui tassi di povertà, troppo elevati rispetto ai target della Strategia Europa 2020, che prevedeva entro quest'anno l'uscita dalla sfera della povertà di 20 milioni di cittadini europei rispetto ai livelli del 2015.

L'EU Social Summit di Porto, che si è svolto il 7-8 maggio, è stato un momento chiave durante il quale le delegazioni dei diversi paesi europei hanno avuto l’opportunità di discutere i prossimi passi verso l’adozione del Child Guarantee a livello dell’Unione Europea, rappresenta quindi una tappa fondamentale per la definizione dell’agenda UE e di un piano di ripresa post-COVID inclusivo, sostenibile e resiliente. 

Secondo i dati recentemente diffusi dall’Istat nel 2020 sono 1 milione in più le persone in povertà assoluta, in tutto 335 famiglie in più rispetto al 2019, cresce di 2 punti percentuale per le famiglie con almeno un figlio minorenne, di 3 punti percentuali per famiglie con stranieri. 

Una situazione che si riflette anche nei consumi della famiglia che, nel 2020, hanno registrato un calo record, con possibili ripercussioni anche nell’accesso a beni e servizi, tra cui assistenza sanitaria e istruzione gratuite e di qualità, condizioni abitative dignitose e alimentazione adeguata, in linea con i principi e le norme della  Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Cos'è il Child Guarantee

Child Guarantee ha lo scopo di assicurare che bambini e adolescenti in situazioni di vulnerabilità abbiano accesso a questi servizi di qualità.
L’UNICEF, in partnership con la Commissione Europea, sta lavorando con le autorità nazionali e locali e con organizzazioni della società civile, per la definizione e l’implementazione di interventi volti a ridurre gli effetti della povertà e dell’esclusione sociale sui minorenni con particolare bisogno di supporto e protezione. Tra loro i bambini e adolescenti con disabilità, in strutture residenziali, con background migratorio o in contesti familiari vulnerabili.

La prima fase del Child Guarantee è iniziata nel 2015 con una Risoluzione del Parlamento Europeo che auspicava lo sviluppo di un Programma di Garanzia per l’infanzia e l’adolescenza per il contrasto della povertà multidimensionale. Cinque gli ambiti coinvolti: istruzione, salute, nutrizione, condizioni abitative e cura della prima infanzia.

La seconda fase del programma riguardava lo studio di fattibilità, da cui sono stati identificati i quattro gruppi prioritari. 

Nel luglio 2020 la Commissione Europea ha dato il via a una terza fase pilota (che durerà fino al 2022), chiedendo all'UNICEF di collaborare con i Governi in Italia, Croazia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Germania e Lituania  nella sperimentazione di sistemi di intervento per il contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale, come possibili modelli per gli Stati membri dell’Unione Europea.

Il Child Guarantee in Italia

In Italia la fase pilota del Child Guarantee sarà sviluppata sotto la direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia. 

Con il Child Guarantee l’UNICEF, in Italia, supporterà le istituzioni attraverso due livelli di intervento:
1.    Ricerca - Viene condotta una ricerca approfondita di tutte le politiche in corso che contribuiscono alla lotta alla povertà minorile e all’esclusione sociale, al fine di individuare i minorenni maggiormente bisognosi, gli sforzi già in atto a livello di politiche nazionali e locali e le maggiori criticità. I risultati della ricerca potranno essere utili per informare la formulazione del piano nazionale d’azione dedicato.
2.    Sperimentazione di modelli di intervento - Vengono testati dei modelli operativi pilota per il supporto di bambine, bambini e adolescenti in condizione di particolare vulnerabilità ed esclusione sociale, che potranno essere integrati nel piano d’azione nazionale e che contribuiranno alla costruzione del Child Guarantee Europeo e che potranno essere replicati negli altri Stati Membri.

In particolare:

  • Affidamento familiare per minorenni particolarmente vulnerabili (0-6 anni; con disabilità; stranieri)
  • Semi-autonomia per adolescenti fuori famiglia
  • Integrazione di componenti di housing sociale e sviluppo competenze del XXI secolo all’interno della Sperimentazione Nazionale Care Leavers
  • Sviluppo competenze del XXI secolo per il supporto alla transizione scuola-lavoro
  • Contrasto alla povertà educativa
  • Affiancamento e supporto a famiglie vulnerabili attraverso i Centri per la Famiglia


In tutta la fase di sperimentazione sarà promossa la partecipazione dei bambini e adolescenti – soprattutto dei più vulnerabili – nei processi di progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione dei programmi dei piani nazionali d’azione, a livello dei servizi locale, regionale e nazionale.
Attraverso la creazione del Child Guarantee, l’Unione Europea e l’Italia riaffermano il proprio impegno nel contrasto della povertà minorile e l’esclusione sociale, mettendo al centro i minorenni in condizione di particolare vulnerabilità, attraverso un impegno multi-settoriale, in grado di coprire trasversalmente tutti i diritti fondamentali di bambine, bambini e adolescenti.

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