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STORIA
A Palermo le istituzioni incontrano i MSNA per discutere di inclusione e opportunità

Lamin ha 17 anni, viene dalla Guinea e da 10 mesi si trova in Italia. Sogna da grande di fare il meccanico, la stessa attività iniziata nel suo Paese prima di partire per il viaggio che lo ha condotto in Italia. Forse riuscirà a raggiungere il suo obiettivo anche grazie al supporto del governo locale del Paese che lo ospita oggi e di One Unicef Response, programma di Unicef pensato per migliorare il sistema di accoglienza e l’inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati.

Tra gli ultimi appuntamenti mirati a favorire il dialogo tra gli adolescenti e le istituzioni, il laboratorio organizzato l’11 e 12 luglio, a Palermo, in collaborazione con Intersos e l’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del capoluogo siciliano. I minori, ospiti dei centri, hanno incontrato il Garante Pasquale D’Andrea per discutere dei loro bisogni, dei desideri e delle aspirazioni che hanno per il loro futuro. L’incontro è nato come momento di discussione sui bisogni rilevati attraverso la piattaforma digitale U-Report on the move (www.onthemove.ureport.in), realizzata per favorire la partecipazione dei minori stranieri e per ascoltare la loro voce sui temi per loro più importanti. Tra le tematiche affrontate anche il diritto al gioco, all’ascolto, le amicizie. I due giorni di lavoro full-immersion sono stati utili anche per porre l’accento sui doveri e per ragionare insieme sulle competenze necessarie per realizzare i propri obiettivi: dalla comunicazione all’autostima, dal lavoro individuale al lavoro in team, dalla capacità di risoluzione dei problemi al pensiero critico e creativo.

Positiva la replica dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo: “Stiamo lavorando per aiutarvi a raggiungere questi obiettivi – ha affermato Pasquale D’Andrea – per noi siete una ricchezza e potete e dovete aiutarci a rendere migliore il posto dove stiamo, però – ha lanciato un monito – E’ giusto avere dei sogni ma nessuno ce li regala e voi, dato il vostro percorso, dovete sudarli due volte. È necessario venirsi incontro, capirsi, e ricordare sempre che i primi responsabili del raggiungimento dei nostri obiettivi siamo noi, ogni giorno, con le scelte che compiamo e con le nostre azioni”.

Intanto, per favorire l’inclusione e l’accesso alle opportunità di lavoro, One Unicef Response sta per attivare un pacchetto di tirocini professionali rivolto ai ragazzi e alle ragazze ospiti dei centri di prima accoglienza. L’intervento sarà adattato a seconda delle aspirazioni dei candidati e, sicuramente, rappresenta un grande passo avanti nel sistema di assistenza. Questo è solo uno degli interventi del programma. Una parte riguarderà invece l’inserimento nel contesto sociale e territoriale attraverso le figure dei tutori volontari e delle famiglie affidatarie. Obiettivo finale è quello di migliorare il percorso compiuto nel nostro Paese dagli adolescenti che raggiungono l’Italia senza figure familiari di riferimento e parlare non più solo di minori stranieri non accompagnati ma di minori.

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