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STORIA
Al via U-topia: oltre 200 giovani italiani, migranti e rifugiati promotori di attività di partecipazione e inclusione sociale

Al via U-topia, il percorso di partecipazione e inclusione sociale rivolto a giovani italiani, migranti e rifugiati, realizzato da UNICEF e INTERSOS in collaborazione con l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo. 

U-topia è parte di un programma finanziato dal Fondo Migranti e Rifugiati della Banca di Sviluppo del Consiglio d’Europa e coinvolgerà solo a Palermo, città che in questi anni ha ospitato la maggiore proporzione di minori stranieri non accompagnati presenti, oltre 200 giovani dai 16 a 24 anni.

Nei prossimi mesi altre attività coinvolgeranno invece giovani italiani, migranti e rifugiatia Catania e Roma.  

 

Il progetto nasce per rispondere al bisogno di inclusione e di contrasto alla discriminazione segnalato dai giovani migranti e rifugiati attraverso U-Report on the Move (http://onthemove.ureport.in/v2/), la piattaforma digitale di sondaggi online sperimentata da UNICEF per comprendere i bisogni di ragazze e ragazzi arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati. Secondo recenti sondaggi 3 giovani su 10 dicono di avere vissuto episodi di discriminazione, in molti casi – ben il 70% - per via del colore della pelle e principalmente nelle strade, a scuola, nel posto in cui vivono.

 

Da novembre a maggio oltre 100 bambini e adolescenti saranno ascoltati da un gruppo di 20 giovani formati su tecniche di partecipazione, di cittadinanza attiva e sugli strumenti di facilitazione di gruppi di ascolto. Il progetto mira così a evidenziare i bisogni dei giovani in quanto membri di una comunità. In risposta alle esigenze saranno avviati laboratori di sviluppo delle competenze e attività socio-ricreativeche coinvolgeranno oltre 200 ragazze e ragazzi, animando il territorio con momenti di riflessione e di lavoro congiunto su tematiche comuni favorendo momenti di dialogo. 

A novembre il programma finanziato dai fondi CEB sarà lanciato a Roma con percorsi di supporto all’educazione formale e con UPSHIFT, il programma di imprenditorialità e sviluppo delle competenze che mira a trasformare le sfide dei giovani in soluzioni di start-up innovative. Infine, il lancio a Catania con laboratori teatrali in collaborazione con Isola Quassud.

La sperimentazione si chiuderà a maggio 2020 con un evento finale in cui sarà presentato il lavoro svolto e saranno avviati consigli giovanili permanenti di ascolto. 

 

 “A un mese dai 30 anni della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il programma risponde alla necessità di favorire occasioni di incontro e di inclusione sociale attraverso attività quali il teatro, la musica, lo sport, che oltre a creare spazi positivi di socializzazione, permettano di rafforzare competenze utili in vista del futuro percorso di autonomia dei giovani, in particolare di chi ha affrontato il difficile percorso migratorio” afferma Anna Riatti, Coordinatrice UNICEF per il programma a favore di bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia. 

“Dal 2016 INTERSOS è presente in Sicilia per fornire protezione ed aiuto in coordinamento con gli sforzi delle istituzioni locali coinvolte. Oggi come naturale prosecuzione di un percorso che punta alla sostenibilità dell’intervento, si inaugura una seconda fase, rivolta alla sperimentazione di nuove forme di coesione attraverso percorsi partecipativi e lo sviluppo di competenze individuali.I partecipanti saranno sia i minori ancora in accoglienza, sia i neo-adulti che hanno deciso di rimanere come parte integrante della loro comunità” dichiara Cesare Fermi, responsabile migrazione di INTERSOS.

“Vogliamo invitare i giovani a riprendersi i propri spazi, a conoscere la loro città e i canali di partecipazione e ascolto, così da interrogarsi su cosa possono fare in prima persona per migliorare le condizioni di vita loro e dei loro coetanei. Inoltre la partecipazione attiva di bambini e adolescenti, in particolare dei gruppi vulnerabili, e il collegamento con le istituzioni locali rientra nell’obiettivo - perseguito come Garante dell’Infanzia - di garantire l’ascolto dei giovani nei processi decisionali” dichiara Lino d’Andrea, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo.

 

 

 

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